Al via la quarta edizione di “Invito al teatro” con “Ciao amore ciao”

Al via la quarta edizione di “Invito al teatro” con “Ciao amore ciao”

“Ciao amore ciao” fu l’ultima sofferta e intensa canzone di Luigi Tenco, presentata al 17° Festival di Sanremo nel 1967. Dopo di che gli occhi e la voce di Tenco si spensero per sempre, ma non si è spenta l’influenza, la memoria e il segno forte lasciato dal cantautore.  In questo spettacolo Nino Racco offre la sua arte narrativa alla ricostruzione dell’ultimo “calvario poetico” che precede il fatale debutto sanremese.

Il lavoro – cadenzato tra canto e racconto –  poco si sofferma, e volutamente, sui risvolti cronachistici, per incentrarsi e mettere in scena invece il dramma poetico e artistico di Tenco, che è dramma della poesia e della creatività travolte dalle ciniche leggi della mercificazione discografica e spettacolistica. Di Luigi Tenco rimane indelebile il ruolo da lui svolto nella storia della canzone, l’aver accelerato se non inaugurato il capitolo della canzone d’autore in Italia.

Trent’anni di teatro alle spalle e un amore per i cantastorie popolari siciliani fanno di Nino Racco un personaggio unico nel panorama teatrale nazionale. Allievo del grande regista polacco Jerzy Grotowski, una delle figure di spicco dell’avanguardia teatrale del ‘900, Racco lasciò una promettente carriera di cantante e gli studi di filosofia  per abbracciare, con successo, l’amore per il teatro. Performer ma soprattutto reinventore del cantastorie in strada e a teatro, artista volontariamente e involontariamente “fuori dal giro” per tematiche affrontate ed eterodossia stilistica. Memorabile un suo “Storia di Salvatore Giuliano” (1989) con oltre mille repliche in Italia e all’estero, a cui seguirono tanti altri successi come “La Baronessa di Carini” (1998), “La Leggenda di Cola Pesce” (1999) e “‘Ntricata Storia di Peppe Musolino” (2001).

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